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Mangiare è l’azione più scontata e naturale che ognuno possa compiere. Dietro questo semplice gesto si celano però dinamiche molto complesse che vanno ben oltre la conta delle calorie, dei macro o dei micronutrienti. È indispensabile certamente sapere scegliere cosa mangiare per riempire lo stomaco quando si ha fame, per godere del piacere del gusto e della convivialità e per aiutare il fisico a proteggersi dall’usura del tempo che passa.

Ogni giorno al fisico servono sostanze per crescere e proteggersi dallo stress che la vita induce. Tali sostanze sono facilmente reperibili semplicemente imparando a scegliere sempre alimenti vari e differenti, seguendo la stagionalità, colori, sapori e profumi differenti ad ogni pasto.

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Ma nutrirsi significa molto altro.

Spesso si mangia per riempire dei vuoti o sfogare delle emozioni. Emotional eating lo chiamano gli anglosassoni. Ecco, saper scegliere cosa fa bene o cosa fa male è indispensabile, ma non è sufficiente. Servono altri strumenti che forniscano alla parte razionale del nostro essere la capacità di gestire, governare e guidare la parte irrazionale e più emotiva che troppo spesso invece ha il sopravvento e ci guida a nostra insaputa.

Mangiare dunque, non solamente come una terapia, ma un vero e proprio elisir quotidiano in grado di aiutare ogni individuo a ricercare il benessere che passa anche attraverso il concetto di scelta, di rinuncia e di responsabilità. Non è una questione di peso: sia il grasso così come il magro potranno mangiare ciò che ritengono più opportuno.

La domanda da porsi è: perché lo mangio? Se ci sono dubbi o si trovano solamente risposte dettate da luoghi comuni allora c’è veramente bisogno di fermarsi a riflettere. Senza aspettare che la bilancia segni troppi chili, senza aspettare che i valori di colesterolo, glicemia, trigliceridi o acido urico salgano, senza aspettare di sentirsi sempre stanchi, senza aspettare di avere costantemente la pancia gonfia o lo stomaco che brucia, senza aspettare la diagnosi di chissà quale malattia.

La salute è importante oggi. E si può fare molto per preservarla fin da subito grazie a quella responsabilità della scelta che spesso pesa come un macigno. Impariamo allora ad ascoltarci. Impariamo a rispettarci. Impariamo a volerci bene. Godendo dei piaceri della tavola, ma senza esserne dipendenti. Ogni giorno così potrà essere un pieno di gusto e di emozioni che ci renderanno felici.

Sono Filippo Brocadello,  e sono un medico chirurgo specializzato in Scienza dell’Alimentazione, Medicina Vascolare, Fitoterapia ed un 
educatore alimentare per il Tennis.

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